Mafalda è una comunità residenziale che accoglie bambini in età scolare e prescolare in stato di grave disagio, i quali, per varie ragioni, non possono continuare a vivere con la propria famiglia d’origine.
La comunità, fondata da Crescere Insieme, è ispirata nel suo impegno da cinque parole chiave: familiarità, scommessa, ascolto empatico, lavoro d’équipe e tessitura della propria storia.
Mafalda si impegna a creare una dimensione familiare per i bambini accolti. Gli educatori che vi operano si pongono dal punto di vista del minore, cercano di cogliere la sua visione del mondo e di sé stesso, lo aiutano a raccontare e a raccontarsi.
La comunità può contare su un’équipe composta da educatori professionali (ognuno dei quali ha la referenza di uno/due minori accolti), operatori socio-sanitari, un coordinatore e un educatore referente per ogni bambino.
I componenti dello staff partecipano alle riunioni d’équipe, alle supervisioni psicologiche e a numerose occasioni formative distribuite durante l’anno nell’ottica della formazione continua.
Nel quotidiano i bambini imparano a gestire i diversi aspetti della vita quotidiana: alimentazione, igiene personale e cura delle proprie cose, rispetto per gli altri, capacità relazionali, impegni scolastici e tempo libero. Durante l’anno, vengono realizzate gite al mare, in montagna, in piscina, giornate al cinema o a cavallo e altre attività promosse dalla rete di Mafalda.
Quando le condizioni giuridiche, progettuali e di reperimento delle risorse lo permettono, avviene la dimissione del minore.
Mafalda saluta il bambino con una festa e gli consegna la sua storia. Nei primi sei mesi dall’uscita, l’educatore referente cerca di monitorare l’andamento del caso.
Oltre allo staff, attorno a Mafalda, lavora anche una fitta rete di volontari gestita dall’associazione Ercole Premoli.